La cultura organizzativa è un tema molto delicato e discusso. Comprende linee guida, assunti di base e valori dell’azienda, e si concretizza in comportamenti e relazioni. Può sembrare un concetto astratto e lontano dalla quotidianità, ma non lo è affatto. Vediamo perché è importante preoccuparsi della cultura aziendale e come gestirla e svilupparla al meglio.
Edgar Schein, psicologo statunitense, cha definito la cultura organizzativa come: “L’insieme coerente di assunti fondamentali che un certo gruppo ha inventato, scoperto o sviluppato mentre imparava ad affrontare i problemi legati al suo adattamento esterno o alla sua integrazione interna, e che hanno funzionato in modo tale da essere considerati validi e quindi degni di essere insegnati ai nuovi membri come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a tali problemi.”
La cultura aziendale è una sorta di codice etico e comportamentale. Un insieme di regole più o meno flessibili e di linee guida per relazionarsi con gli altri membri del gruppo e con l’esterno. Ogni realtà aziendale, che ne sia consapevole o meno, ha una propria cultura aziendale ed è importantissimo analizzarla, comprendendone punti di forza e di debolezza, e cercare di farla crescere insieme ai dipendenti.
Perché preoccuparsene?
Perché dovrei preoccuparmi della cultura aziendale quando ho ben altri problemi da risolvere tutti i giorni?
Se vi state ponendo questa domanda significa che non avete ben compreso quanto sia essenziale la questione. Cerchiamo di semplificare al massimo: in un ambiente di lavoro in cui la cultura è tossica il rischio di perdere i talenti migliori è dietro l’angolo. Le persone che non ambiscono a sedersi dopo aver conquistato il tanto agognato “posto fisso” sono più di quante pensiamo. E quando queste persone non si sentono motivate, coinvolte e responsabilizzate, cercano alternative migliori. Non è quasi mai una questione di retribuzione (non solo). È, appunto, una questione di cultura organizzativa.
In un contesto particolarmente rigido, pieno di regole e cavilli burocratici, dove il dipendente viene trattato come una pedina perfettamente sostituibile, tende a rimanere solo chi non ha alternative. Chi può, scappa.
Una cultura aziendale dannosa per il business si riconosce dai suoi sintomi: gossip nei corridoi, scaricabarile sulle colpe, gente che si urla addosso. Anche solo uno di questi sintomi è sufficiente. Se siete in una situazione simile è il caso di prendere provvedimenti.
Al contrario, i vantaggi di una cultura aziendale in salute, sono maggior retention dei talenti, minor turnover e maggiorre produttività. Serve aggiungere altro?
Che fare?
La soluzione è semplice: bisogna iniziare a gestire la cultura aziendale e smettere di lasciare che “succeda”. Si possono metter in atto azioni di varia natura a seconda delle necessità specifiche: dalla progettazione da parte del management aziendale alla formazione per i collaboratori dell’azienda.
Bisogna cominciare a pensare la cultura organizzativa come un organismo vivente, che trae la sua linfa vitale da ogni singola persona e cresce grazie al contributo di tutti.
Intraprendere un percorso di questo tipo non è facile, ma può portare grandi benefici all’azienda sul lungo periodo. Se ti senti pronto per questa sfida ma non sai da dove cominciare, contattaci per una consulenza. Analizzeremo la tua situazione e studieremo insieme la soluzione più adatta alle tue esigenze.
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